Presentazione Progetto
Si stima che le malattie cardiovascolari siano responsabili di oltre l’80% della mortalità totale nei paesi in via di sviluppo e che in Europa rappresentino la causa principale delle morti premature. Anche in Italia sono al primo posto tra gli eventi di mortalità, superando quelli legati a neoplasie ed assorbendo rilevanti risorse socio sanitarie. Dagli ultimi dati nazionali ISTAT si rileva infatti che le malattie del cuore sono responsabili del 20,1% dei decessi, quelle cerebrovascolari del 10%, per una mortalità totale cardiovascolare di circa il 30%; strettamente legate alle patologie del cuore e del circolo sono anche le morti per ipertensione arteriosa (5,1%) e per diabete mellito (3,5%).
Negli ultimi decenni si è registrata una considerevole diminuzione della mortalità cardiovascolare in molti paesi europei. In Italia la percentuale di decessi per cardiopatia coronarica ha avuto un andamento in discesa a partire dalla metà degli anni settanta e i dati recenti confermano questa tendenza con una ulteriore riduzione di circa il 2%. Questo calo è dovuto prevalentemente ai cambiamenti inerenti i maggiori fattori di rischio cardiovascolare, in particolare alla riduzione della pressione arteriosa e della colesterolemia totale. La restante diminuzione di mortalità è legata invece ai trattamenti specifici, principalmente alla cura dello scompenso cardiaco ed alle terapie della cardiopatia ischemica.
L’insufficienza cardiaca rappresenta un problema di crescente importanza in considerazione dell’invecchiamento della popolazione e del progressivo aumento dei fattori di rischio che ne favoriscono l’insorgenza. Inoltre, l’introduzione continua di nuove terapie nella cura delle cardiopatie, nell’ultimo decennio, ha migliorato l’aspettativa di vita dei pazienti e ha determinato un considerevole aumento della prevalenza di questa condizione morbosa. Si stima che 14 milioni di europei sono affetti da insufficienza cardiaca, con un’incidenza di 3.6 milioni di nuovi casi annui e un’ipotesi di oltre 30 milioni di pazienti previsti per il 2020. Nei paesi occidentali, la percentuale di malati varia dall’1% al 2% della popolazione, valore che cresce in modo esponenziale con l’aumentare dell’età. In considerazione della gravità dell’affezione, è necessario identificarne precocemente i principali fattori prognostici, così da raggiungere un’adeguata personalizzazione del follow- up ai fini del miglioramento della qualità di vita e della sopravvivenza. Scopo del convegno in tema di prevenzione e di cura dello scompenso, è quello di fornire un aggiornamento su tematiche inerenti la prevenzione delle malattie cardiache e vascolari e la diagnosi e la cura dell’insufficienza cardiaca con il confronto tra esperti italiani del settore. Gli argomenti riguarderanno anche l’efficacia e le novità terapeutiche per la cura delle dislipidemie e dell’ipertensione arteriosa e dello scompenso cardiaco e e la prevenzione degli eventi embolici con l’uso dei nuovi anticoagulanti orali.
Informazioni ECM
► Crediti ECM: 11
► Professioni:
- Medico chirurgo
- Cardiochirurgia
- Cardiologia
- Chirurgia generale
- Chirurgia vascolare
- Geriatria
- Malattie dell'apparato respiratorio
- Medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza
- Medicina generale (medici di famiglia)
- Medicina interna
- Nefrologia
► Partecipanti: 80
► Costo: Gratuito
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